«È sempre una questione di design»

Nell’universo di Cecilie Bahnsen la natura prende il sopravvento. I fiori, elemento portante del brand, si allargano e si stagliano dagli abiti e dagli accessori come se ci fossero capitati per caso, mentre ogni articolo della nuova collezione ha tutta l’aria di appartenere a una ragazza che ama il campeggio almeno tanto quanto la moda. Malgrado questo grande legame con il mondo naturale, con la femminilità e con la flora, i design di Bahnsen conservano tecnicismi all’avanguardia che sono frutto di un’attenta e continua ricerca sui materiali e sulle tecniche dell’artigianato. In questo grande paradosso tra innovazione tecnologica e organico, tra la leggerezza femminile e la forza della natura, si inserisce la nuova collaborazione di Cecilie Bahnsen con The North Face, presentata alla Paris Fashion Week SS25. Backstage, la designer racconta le origini e l’ispirazione della collaborazione, il futuro del suo brand e come riesce ad ascoltare sia i bisogni delle donne di Copenhagen, che hanno bisogno di vestiti comodi per pedalare, sia delle donne di Parigi, che vogliono sempre essere chic.

Attraverso la lente iper-femminile e raffinata di Bahnsen, le giacche più iconiche di The North Face - dalla Himalayan Parka alla Denali Fleece Jacket - prendono tutta un’altra forma grazie a ricami, orletti e applique raffinati. In compenso la palette, divisa tra il nero pece e il «soil brown» (“marrone terreno”), allude alla parte meno elegante, ma non per questo meno affascinante, della natura: il sottosuolo. «Questa stagione ho pensato molto a come struttura e morbidezza possano coesistere, a come un articolo possa sembrare allo stesso tempo controllato e effortless», racconta Bahnsen in merito alla giustapposizione alla base di questa collezione.«Sono stata particolarmente attratta dall'idea di creare nuove silhouette, utilizzando elementi come le imbracature per creare una struttura sottile, pur consentendo il movimento». Per questo le felpe di pile oversize sono state abbinate a pettorine allacciate strette e minigonne floreali, oppure il piumino, morbido e sostanzialmente tondeggiante, è stato ridimensionato con cut out e inserti rigidi in vestiti e gonne. «La collezione è caratterizzata da un senso di trasformazione: pezzi che si evolvono man mano che vengono indossati, con cinghie regolabili, dettagli stratificati ed elementi decostruiti che conferiscono una sensazione di leggerezza anche alle silhouette più scultoree», aggiunge Bahnsen. «Si tratta sempre di trovare un equilibrio tra il familiare e l'inaspettato».

Amo il modo in cui i fiori si evolvono e si schiudono, come possano essere al tempo stesso delicati e selvaggi. Portano con sé anche un profondo legame con la memoria e l’emozione, qualcosa che cerco sempre di intrecciare nei miei design.

La femminilità portata all’estremo, immersiva grazie a un uso esasperato di fiori e di dettagli minuziosi, è da sempre parte integrante dell’immaginario di Cecilie Bahnsen. Possiamo dire che il  brand, nato nel 2015 in Danimarca, sia stato uno dei capostipiti della moda iper-femminile che sta spopolando negli ultimi anni, un fenomeno che conferma come avere una visione chiara e immutata della propria direzione artistica possa portare a grandi successi nel lungo termine. Scegliere di utilizzare così insistemente i fiori nei propri design è stato istintivo per la designer, che si dice costantemente «attratta dalla morbidezza e dal movimento, sia nel tessuto che nella silhouette o nei dettagli». Bahnsen è consapevole di quanto il simbolo in sé possa essere banale, ma riconosce che nella loro semplicità giacciono infinite possibilità di interpretazione«Mi piace il modo in cui i fiori si evolvono e si dispiegano, il modo in cui possono essere allo stesso tempo delicati e selvaggi. Hanno anche un profondo legame con i ricordi e le emozioni, che cerco sempre di intrecciare nei miei disegni». Per questo motivo, nonostante il brand sia a Copenaghen e attualmente sfili a Parigi, la designer ci racconta del suo bisogno costante di stare «vicino alla foresta e all’oceano» per trovare ispirazione. «La luce mutevole, i colori cangianti e i contrasti tra gli elementi influenzano il mio modo di lavorare con il tessuto, la trama e il volume. Sono anche attratta dai paesaggi al di là della Danimarca, in particolare dalle montagne, ma anche dal modo in cui terreni diversi creano atmosfere diverse».

Il design scandinavo, minimalista e fondamentalmente funzionale, è l’albero maestro di Cecilie Bahnsen, anche se altre realtà geografiche ne influenzano la direzione artistica. Prima di lanciare il brand, la designer, nata a Copenhagen, ha conseguito la propria formazione tra Londra, dove ha studiato alla Royal College of Art e lavorato negli atelier di Erdem, e Parigi, dove ha potuto contribuire alle produzioni di John Galliano. È per questo che i suoi design sono un incrocio tra ready-to-wear e couture, ci racconta Bahnsen, lo stesso motivo per cui conserva da sempre un profondo «amore per i dettagli e sensibilità per il romanticismo», aggiunge. «Ma il tutto è sempre bilanciato dal minimalismo e dalla disinvoltura scandinava che per me sono una seconda natura. E sì, le donne che mi circondano, il modo in cui indossano i vestiti, il modo in cui si muovono, modellano continuamente il mio approccio». A Copenhaghen, le donne vanno in bicicletta e vivono alcune delle giornate più buie al mondo, per questo hanno bisogno di abiti colorati e funzionali, mentre a Parigi, dice Bahnsen «Le donne hanno un approccio laissez-faire al vestire che è in sintonia con il mio modo di vedere la moda». La designer ammira lo stile effortless delle parigine, ma allo stesso tempo l’attenzione che dedicano al loro armadio. «C'è una mentalità più legata all’heritage, un senso di tramandare le cose, che trovo davvero stimolante», e aggiunge che proprio per questo motivo lei e il suo team hanno scelto di continuare a espandere il brand in Danimarca, ma di presentare nella capitale francese. «Siamo un piccolo pesce in un grande stagno qui e questo mi motiva a spingermi oltre».

Per questa stagione ho riflettuto molto su come struttura e morbidezza possano coesistere, su come un capo possa sembrar allo stesso tempo controllatosi e naturale.

A giudicare dalla strabiliante ondata di successo che i design di Cecilie Bahnsen stanno ricevendo negli ultimi anni, è naturale chiedersi se la designer non guardi alla viralità online come uno strumento su cui fare leva per continuare a promuovere il brand. È anche grazie ai suoi design se l’estetica iper-femminile è diventata un trend, perciò non ci sarebbe nulla di male nello spremere l’opportunità. Sia Asics che The North Face continuano a cercare la designer per nuove collaborazioni, a conferma di quanto il trend delle calzature iper-femminili non stia dando alcun segno di cedimento. Detto questo però, Bahnsen afferma che il suo lavoro non guarda né alla viralità né alle tendenze. «La nostra crescita sui social media è sempre stata organica», dice la designer. «Quando si tratta di collaborazioni, è sempre una questione di design: si tratta di trovare partner che ci aiutino a far progredire il nostro universo. Deve esserci una sinergia naturale tra i brand. Che si tratti dell'eredità alpinistica di The North Face o dell'esperienza sportiva di Asics, queste collaborazioni mirano a espandere ciò che Cecilie Bahnsen può essere, piuttosto che inseguire tendenze o viralità». Ciò che ha aiutato il brand a mantenere la propria indipendenza e a registrare una crescita costante negli anni, riporta la designer, è stata dopo tutto l’ostinazione di Bahnsen nel promuovere i propri valori e visione, un consiglio che si sentirebbe di dare a tutti i giovani creativi che vorrebbero seguire le sue stesse orme. «Credete nella vostra visione.Ci saranno sfide e non sarà sempre facile, ma se rimarrete fedeli a ciò che fate, le persone lo riconosceranno»